Lo sciopero del 75’

Il racconto di uno dei protagonisti!

Quella dello “sciopero dei bagnini” è per le nuove generazioni di bagnini versiliesi una storia che rasenta la leggenda metropolitana. Ne hanno sempre sentito parlare ma senza riferimenti storici di sorta né foto. Una di quelle storie che i veterani ti raccontano sotto l’ombrellone durante la sorveglianza insieme alle storie di libecciate che arrivavano alle gabine o di risse domenicali. Insomma una storia senza prove … quindi al limite della leggenda fino a quando non abbiamo intercettato proprio le fotografie di quell’evento messe in rete da Emiliano Favilla, bagnino “storico”, che abbiamo raggiunto telefonicamente. Quello che segue è il racconto del mitico sciopero dei bagnini del 75′.

Proviamo a entrare a pieno nel clima di quella calda estate prima di lasciare spazio alle domande: la Juventus di Furino aveva da poco vinto il suo sedicesimo scudetto, Aldo Moro presiedeva il suo quarto Governo ed il Concorde aveva spiccato il suo primo volo. Alle radio spopolavano Paul McCartney & Wings con “Listen To What The Man Said”.

Rescue Italia: E sulle spiagge? …  come si è arrivati allo sciopero del 75’?

Bagnino Emiliano: Fino a quel momento il rinnovo del contratto avveniva ogni 3 anni e sostanzialmente senza grossi traumi. Oltre al contratto nazionale esisteva (ed esiste ancora) un patto integrativo per la provincia di Lucca trattato fra i sindacati e gli imprenditori balneari. Fino a quella stagione i sindacati si erano limitati ad avanzare piccole richieste che le associazioni degli imprenditori balneari accettavano subito.

In quell’estate dopo varie assemblee dei bagnini avanzammo una serie di richieste migliorative del contratto e dopo vari incontri convincemmo il Segretario della CGIL FILCAMS di Viareggio che all’epoca era Saverio Barbato a sostenere le nostre richieste. Anche la CISL diede l’adesione.

Rescue Italia: Come si creò il movimento?

Bagnino Emiliano: Non fu facile creare un movimento di bagnini. In Versilia la situazione è estremamente parcellizzata: un bagno, un datore di lavoro … un bagnino. Ma con Riccardo Antonini che all’epoca faceva il bagnino ci facemmo dare un gozzo dall’OVAM, in Darsena, e ci installammo un altoparlante  e iniziammo ad informare i bagnini via mare … proprio come la barchetta delle pubblicità.

Le assemblee dei bagnini non erano mai state molto partecipate …si riempirono immediatamente e si protrassero per tutta l’estate. La trattativa si concluse ad agosto. Tutte le associazioni balneari avevano accettato la proposta del sindacato meno che quella di Forte dei Marmi. Laggiù i bagnini guadagnavano moltissimo con le mance e quindi prestavano poca attenzione al contratto di per sé.

Rescue Italia: Come si sbloccò la situazione?

Bagnino Emiliano: Organizzammo una manifestazione lungo la spiaggia. Partimmo dal Pontile di Forte dei Marmi e arrivammo a Viareggio lungo la riva. Le foto ritraggono quel momento. Ai bagnini si unirono anche i camerieri ed altri lavoratori stagionali. Eravamo 300 persone circa che muovendosi alzavano, come è ovvio, molta polvere.

Il problema fu che si diffuse l’idea che i manifestanti stavano dando fuoco ai bagni e quindi tutti i bagnanti fuggirono dalla spiaggia. La manifestazione, come tutte le altre che facemmo, fu totalmente pacifica. Ci furono soltanto un paio di battibecchi con dei bagnini che erano a lavoro nonostante lo sciopero.

Rescue Italia: Sciopero … quindi niente sorveglianza?

Bagnino Emiliano: Non proprio. Venne in parte garantita dai proprietari degli stabilimenti che avevano il brevetto … in altri casi vennero reclutati dei “crumiri” ma in ogni caso si produsse un disagio, come dovrebbe essere per ogni sciopero.

Rescue Italia: Ma di preciso cosa prevedevano le vostre richieste per migliorare il contratto?

Bagnino Emiliano: Chiedevamo lo straordinario sulla nona e decima ora, il pagamento delle ferie, della liquidazione ed una percentuale sulla gestione delle imbarcazioni e sul noleggio dei lettini. Insomma, erano dei grossi miglioramenti in busta.

Rescue Italia: All’epoca com’era la sorveglianza?

Bagnino Emiliano: Un bagnino per bagno dal primo di giugno al 30 di settembre.

Rescue Italia: Come reputi le condizioni dei bagnini oggi?

Bagnino Emiliano: Una volta il bagnino era una professione. E con quel mestiere si riusciva a campare una famiglia. Ora sono rimasti pochi sporadici casi. Il contratto che avevamo proposto nel 75’ è stato demolito un pezzo alla volta.

Il bagnino Emiliano Favilla che ci ha aiutato con le sue parole e fotografie a raccontare la storia che avete appena letto, ha lasciato questo mondo il 12 gennaio 2022.

È stato un collega vero, uno che fa gruppo, uno che è uscito in mare fino all’ultimo giorno di servizio, un uomo di mare sincero che ha sempre sostenuto l’importanza sociale del nostro mestiere e combattuto per il miglioramento delle condizioni lavorative dei bagnini italiani.
Ci mancherà tantissimo ma sappiamo che il suo spirito resterà nelle onde delle libecciate più forti!
È lì che ti verremo a cercare Emiliano, è lì che ti troveremo