Strumenti per il salvataggio e certificazioni

Una piccola parentesi riguardo le certificazioni degli strumenti utilizzati nel salvataggio.

E’ un argomento meno ostico di quello che possa sembrare anche perché, ahinoi, operiamo in un settore poco regolamentato.

Le certificazioni in campo possono riguardare l’utilizzo, i materiali o la procedura di creazione dello strumento di salvataggio.

La principali certificazioni che si trovano sul mercato italiano sono la CE e la RI.NA.

La marcatura CE denomina un insieme di pratiche obbligatorie per tutti i prodotti per i quali esiste una direttiva comunitaria, che include anche l’applicazione di un simbolo con le lettere “CE” sul prodotto oggetto di marcatura (da cui il nome). Essa è realizzata dal fabbricante di un prodotto regolamentato nell’Unione europea, il quale dichiara, per mezzo della dichiarazione di conformità che il prodotto è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive o dai regolamenti comunitari applicabili.

La marcatura CE, in vigore dal 1993, indica la conformità a tutti gli obblighi che incombono sui fabbricanti, distributori e importatori in merito ai loro prodotti (o a quelli immessi sul mercato sotto la propria responsabilità) in virtù delle direttive comunitarie, consentendo la libera commercializzazione dei prodotti marcati entro il mercato europeo.

Le certificazioni CE, in definitiva, riguardano i materiali e il sistema produttivo. Non certifica che quel determinato attrezzo o prodotto galleggia o è ok per un salvataggio.

Paradossalmente potreste trovarvi di fronte ad un minuscolo baywatch giocattolo per bambini marchiato CE ma che non è adatto per fare un salvataggio ma è stato marchiato CE poiché è un giocattolo per bambini e come tale necessita di questa certificazione!

Il RINA è il terzo registro di classificazione navale al mondo per data di fondazione, dopo il Lloyd’s Register inglese ed il Bureau Veritas francese; inoltre è socio fondatore dell’IACS (Associazione internazionale delle società di classificazione), che raccoglie le dieci più affidabili società di classifica.
Il certificato di classificazione è il documento confermante che una nave è stata progettata e costruita in conformità con i regolamenti/criteri previsti dalla Società di classificazione stessa (a loro volta conformi ai principi fissati internazionalmente dall’Organizzazione marittima internazionale), e pertanto è autorizzata all’attività per la quale è stata concepita. Per mantenere la sua classe mentre è in servizio, la nave deve essere sottoposta ad ispezioni periodiche (di solito annuali) ed a verifiche più approfondite e dettagliate che avvengono ogni cinque anni. Tali ispezioni diventano sempre più severe con l’invecchiamento delle navi.
Riguardo gli strumenti per il salvataggio RINA può certificare i pattini perché sono natanti ed i giubbotti di aiuto al galleggiamento perché sono strumenti di protezione individuale (DPI) e presentano come requisito fondamentale la possibilità di essere indossati.
Nel caso di rescue board, rescue sup, rescue can e rescue tube non essendo strumenti per il diporto o salvataggio da diporto e in assenza quindi di una norma unificata (Tipo EN, ISO o UNI) non è in grado di poter esaminare i dispositivo in oggetto al fine di emettere una certificazione per uso navale.
Una soluzione potrebbe essere l’eventuale richiesta da parte del Ministero dei Trasporti (e specificatamente del Comando Generale delle Capitanerie di Porto) a verificare il funzionamento di dispositivi analoghi al fine di emettere un Decreto Ministeriale di Approvazione.
Dovrebbe pertanto essere il Comando Generale ad indicare quali caratteristiche debbano avere tali dispositivi così poi da verificarne il loro funzionamento.

Andando, infine, nello specifico di ogni strumento possiamo dire che:
  • il pattino di Salvataggio può avere omologazione RI.NA. Ad ogni modo nelle Ordinanze di Balneazione non viene richiesto. Infatti si limitano a descriverlo “unità idonea a disimpegnare il servizio di salvataggio” o “imbarcazione”. Ad integrazione Wikipedia chiarisce che i pattini rientrano fra quei natanti di piccole dimensioni che non hanno bisogno della marcature CE. Quelli di più recente costruzione hanno l’omologazione CE ma quasi tutti mancano dell’omologazione Ri.Na.
  • il salvagente anulare essendo uno strumento di salvataggio da diporto deve essere omologato RI.NA e CE
  • il rescue can non essendo uno strumento per il salvataggio da diporto non necessita di certificazione CE né RI.NA
  • il rescue tube non essendo uno strumento per il salvataggio da diporto non necessita di certificazione CE né RI.NA. Le uniche regolamentazioni riguardano quello impegnato per le gare dell’ILSE ma hanno l’obbiettivo di mettere tutti gli atleti nelle medesime condizioni.
  • rescue board e rescue sup non essendo uno strumento per il salvataggio da diporto e non essendovi una regolamentazione da parte della UE non necessitano di certificazione CE né RINA
  • fra gli aiuti al galleggiamento e DPI la cintura gonfiabile FLOTTER è omologata RI.NA

Quindi si possono utilizzare strumenti non omologati CE o RINA per fare un salvataggio? 

Sì! Perché la maggior parte degli strumenti per il salvataggio non hanno direttive per cui è tecnicamente impossibile omologarli.

Se un giorno l’Alto Comando delle Capitanerie di Porto o il Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture decidesse di elaborare direttive e protocolli siamo sicuri che troverà un’ampia disponibilità di associazioni di salvataggio e società per fare le dovute verifiche su attrezzature e mezzi di salvataggio.

Noi possiamo dire di aver provato tutti i mezzi in vendita sul nostro shop, di averne testato la validità e raccomandiamo a tutti i lifeguards in servizio di controllare le attrezzature prima di ogni turno: verificare gli scalmi, i tappi dei pattini, la resistenza delle sagole, etc.  è l’unico modo per ridurre i rischi di un salvataggio.