La strage silenziosa continua

i dati sugli annegamenti nelle piscine italiane nel 2021

Siamo alla fine del mese di luglio e sembra confermarsi il drammatico trend di incidenti avvenuti nel 2019 e 2020 nelle piscine italiane.

Incidenti che vedono come principali vittime soprattutto bambini e bambine sotto i 10 anni e che avvengono principalmente in piscine private o in strutture ricettive non provviste dell’opportuna sorveglianza.

Siamo ancora in primavera quando avviene il primo annegamento. E’ un bambino di 2 anni che sfugge al controllo dei genitori e si getta nella piscina privata. Pochi minuti sono fatali. Succede a Città Sant’Angelo ed è il 18 maggio.

Nella provincia di Ascoli è il 2 luglio quando un bambino di 3 anni rischia di annegare nella piscina di una struttura ricettiva. Ricoverato d’urgenza con l’impiego dell’elisoccorso.

E’ il  6 luglio quando una bambina di 5 anni annega in una piscina privata in provincia di Palermo. Forse i capelli sono rimasti incastrati in un bocchettone per la purificazione dell’acqua, le indagini chiariranno.

Doppia tragedia in Umbria. Una bambina di 7 anni annega nella piscina gonfiabile nel giardino di casa a Castiglion del Lago. La piscina è profonda appena 40 cm. Non molto lontano un bambino di due anni e mezzo viene ricoverato dopo essere stato trovato riverso in una piscina privata.

Il 16 luglio un bambino di 5 anni annega nella piscina di un campus estivo. Le indagini stanno cercando di capire se si tratta di annegamento e se la piscina fosse adeguatamente sorvegliata.

Numerosi anche i casi di salvataggio in extremis. Come quello avvenuto a Paullo dove il bagnino rianima un bambino inglese di 5 anni.

A Bergamo, il 22 luglio, ci “mette una pezza” il bagnino Matteo salvando una bambina.

Una recente risoluzione ONU impone agli stati membri azioni volte a combattere l’annegamento. Questa azioni devono essere improntate a far conoscere i reali pericoli di ogni specchio acqueo, anche quello apparentemente più innocuo come una piscina gonfiabile con 30 cm di acqua.

Per un adulto è innocua, per un bambino può diventare letale.

Nella copertina di questo articolo trovate un’immagine molto toccante. Parla da sola. Venne elaborata per una campagna di sensibilizzazione dalla Royal Life Saving Society sugli annegamenti in piscina. Ed è proprio così, come testimoniano i tanti casi di cui abbiamo parlato in questo articolo: UN BAMBINO CHE ANNEGA NON FA RUMORE. 

Mettere in sicurezza una piscina richiede poche semplici misure  ma le misure possono non essere sufficienti se non c’è una reale ed effettiva percezione del pericolo da parte di tutti, adulti in primis.