La strage silenziosa continua

la tragica estate 2020 delle piscine italiane

Questo articolo rientra fra quelli che non avremmo mai voluto scrivere ma è doveroso parlarne perché quella appena passata è stata nuovamente una tragica estate per le piscine italiane. Nuovamente perché il bilancio di vite umane è pressoché simile a quello registrato lo scorso anno.

Una tragica estate che ha come comuni denominatori la giovanissima età dei deceduti e l’assenza di sorveglianza sulla piscina. Sorveglianza assente perché o si tratta di una piscina di piccole dimensioni posta in un’abitazione privata o perché si trova in una struttura ricettiva e regolamentata da legge regionale che non obbliga alla presenza dell’assistente bagnanti.

Il 19 giugno nella provincia pisana annega una  bambina nigeriana di 3 anni. Insieme ad un amichetto si era tuffata in una piscina non sorvegliata. Inutili i soccorsi.

E’ il 10 luglio quando una piscinetta gonfiabile si rivela fatale per un bambino di 21 mesi. Siamo a Bra in Piemonte. Una dinamica molto simile era avvenuta ad inizio luglio nella bergamasca dove a farne le spese era stato un bambino di 2 anni.

Il 12 luglio un bambino di 4 anni muore annegato in una piscina non sorvegliata di un agriturismo nella provincia di Rovigo. Era sfuggito al controllo della madre e la piscina non era sorvegliata.

Il 22 luglio muore un bambino in una piscina nel bresciano. E’ annegamento ed indagini sono in corso per capire la posizione dei genitori e dei bagnini.

Il 15 agosto a Taranto un bambino annega in una piscina non sorvegliata. Era sfuggito al controllo dei genitori. Inutili i soccorsi. Dinamica simile avviene il 16 di agosto a Castelnuovo Magra. Ricoverato in gravissime condizioni un bambino di 3 anni.

Anche settembre non è esente da tragedie. E’ il 9 quando un bambino di 4 anni annega nella piscina di casa a Frosinone. Vani i soccorsi.

Un elenco tragico che colpisce, come detto, soprattutto i bambini sotto i 5 anni di età. Ma dove possiamo trovare anche un uomo di 32 anni morto annegato in una piscina non sorvegliata  a Sant’Elpidio a Mare (Fermo) 23 Agosto 2020. Elemento fatale la mancanza di sorveglianza o presenza di qualcuno che potesse lanciare l’allarme.

Un elenco drammatico di cui si rendono conto anche i giornali nazionali con un articolo puntuale di Alessio Ribaudo sul Corriere della Sera. La chiamano strage silenziosa ed avviene soprattutto nelle piscine private o senza sorveglianza e colpisce bambini piccoli che colpiti dal panico non riescono nemmeno a gridare aiuto.

E’ una stage di cui dobbiamo lanciare l’allarme perché i numeri sono impressionanti ed il danno in termini di perdite e di dolore è immenso.

Elenco che sarebbe potuto essere ancora più lungo se non vi fossero stati tanti salvataggi degli assistenti bagnanti e tanta perizia da parte del personale del 118 prontamente intervenuto in tanti altri casi avvenuti in Italia in questa estate, come in ogni estate. Come il caso avvenuto il primo agosto a San Giorgio Nogaro, dove una bambina rischia l’annegamento in una piscina. Prontamente soccorsa, se la caverà.