La tragica estate delle piscine private italiane
stagione 2022
Questo articolo rientra fra quelli che non avremmo mai voluto scrivere ma è doveroso parlarne perché quella appena passata è stata nuovamente una tragica estate per le piscine italiane. Nuovamente perché il bilancio di vite umane è simile a quello registrato negli anni passati ( 2019, 2020 e 2021)
Una tragica estate che ha come comuni denominatori la giovanissima età dei deceduti e l’assenza di un benché minimo sistema di sorveglianza sulla piscina. Sorveglianza assente perché o si tratta di una piscina di piccole dimensioni posta in un’abitazione privata o perché si trova in una struttura ricettiva e regolamentata dalle Legge Regionali che sovente non obbligano alla presenza dell’assistente bagnanti.
La stagione degli incidenti domestici comincia presto e malissimo. Una bambina di due anni a Lonato del Garda annega nella piscina dei nonni. E’ una tranquilla serata di maggio e la bambina sfugge per un attimo dallo sguardo dei familiari. Quando viene ritrovata riversa nella piscina è ormati troppo tardi.
Una baby sitter muore in seguito alle complicanze di un malore avuto per aver tentato di salvare una bambina in una piscina nel bolognese.
Il 19 luglio un bambino di 6 anni muore nella piscina di un resort a Lanusei, Sardegna.
Il 20 luglio nel viterbese un bambino di 4 anni affidato ad un centro estivo scavalca una recinzione e si tuffa in una piscina troppo alta per lui. Quando lo ritrovano si è ormai consumata la tragedia.
E’ il 30 agosto quando un bambino di 3 anni in provincia di Livorno muore nella piscina della villa della nonna. Forse è scivolato nella piscina per recuperare un gioco. La nonna poco distante non si è accorta di niente.
Una recente risoluzione ONU impone agli stati membri azioni volte a combattere l’annegamento. Questa azioni devono essere improntate a far conoscere i reali pericoli di ogni specchio acqueo, anche quello apparentemente più innocuo come una piscina gonfiabile con 30 cm di acqua.
Per un adulto è innocua, per un bambino può diventare letale.
Nella copertina di questo articolo trovate un’immagine molto toccante. Parla da sola. Venne elaborata per una campagna di sensibilizzazione dalla Royal Life Saving Society sugli annegamenti in piscina. Ed è proprio così, come testimoniano i tanti casi di cui abbiamo parlato in questo articolo: UN BAMBINO CHE ANNEGA NON FA RUMORE.
Mettere in sicurezza una piscina richiede poche semplici misure ma le misure possono non essere sufficienti se non c’è una reale ed effettiva percezione del pericolo da parte di tutti, adulti in primis.