Salvataggio multiplo con rovesciamento del pattino a Forte dei Marmi

Debriefing

Sabato 22 luglio 2023, giornata di mare mosso su tutta la costa tirrenica. Il libeccio ha creato onde di almeno un metro e mezzo che hanno richiesto vari interventi dei lifeguards su tutta la costa.
Il più pericoloso avviene a Forte dei Marmi ed è ben descritto nell’articolo de Il Tirreno, da cui possiamo vedere anche il video.
Il riassunto degli eventi è questo: quattro giovani su una canoa privata entrano in mare senza giubbino di salvataggio, si ribaltano e finiscono in una canale. Intervengono due pattini di salvataggio, uno si ribalta. Interviene un ulteriore pattino. L’articolo dice che alla fine si contavano ben 18 lifeguards su questo intervento più due surfisti e infine la motovedetta della CP.
Nel fare i complimenti a tutti coloro che si sono dati da fare non possiamo esimerci, visto che siamo un sito specializzato in tematiche di SALVATAGGIO (o almeno ci proviamo), ad analizzare i fatti salienti/critici del salvataggio riportato nell’articolo con la premessa metodologica che stiamo analizzando fatti riportati da un articolo ed un video segmento parziale dell’accaduto.
1. il bagnino dello stabilimento, o stabilimento limitrofo, da cui è entrata in mare la canoa sarebbe dovuto intervenire per riferire dei pericoli (e se minorenni informare i genitori). (P.s. Magari lo ha fatto e questi se ne sono fregati).
2. in Italia non esiste il divieto imperativo di balneazione per cui è difficile trovare una fattispecie di reato se non quella dell’essere delle teste di cXXXo. Elemento ormai nemmeno più socialmente punito, anzi, spesso utilizzato (grazie ai social) come utile “dote” alla scalata sociale. (Se ci sono avvocati in sala e vogliono smentire le nostre lacune in tema, ben vengano)
La bandiera rossa indica una balneazione pericolosa e lo sport acquatico è consentito ma ogni sportivo deve prendere le dovute precauzioni ben sapendo che là fuori, al di là delle onde, dovrà cavarsela per lo più da solo! Quindi raccomandiamo ai surfisti di utilizzare sempre il leash e che sia in buone condizioni e magari di legare in vita un Restube. Ai canoisti raccomandiamo di entrare in acqua con mare mosso soltanto se veramente esperti e sempre con giubbino o Flotter e un bel caschetto).
3. il pattino di salvataggio, ahinoi, ribaltandosi e colpendo il personale impegnato nel soccorso ha avvalorato quanto andiamo ripetendo su questi schermi da tempo: è un mezzo di salvataggio non adatto al mare agitato e non rispettoso dei principi della Legge 81 o di qualsiasi norma di cautela e proporzionalità. Ed è andata bene, perché basta immaginare un remo di un pattino che si ribalta e scarica l’energia accumulata su una testa, una nuca o un braccio … che danno possa causare.
4. l’articolo riferisce di ben 18 lifeguards impegnati nel soccorso di 4 persone. Ci sembra inverosimile anche perché avrebbero sguarnito mezza costa mettendo a loro volta in pericolo altri bagnanti. Sicuramente tanti bagnanti hanno dato una mano (i due surfisti sicuramente fondamentali dato che erano già in zona operazioni). Ora considerando che in Versilia, viste le dimensioni dei pattini, ogni mezzo viene vogato da due assistenti bagnanti e ne sono andati in acqua 3 … ipotizziamo un minimo di 6 lifeguards più qualcuno in supporto a nuoto. E’ plausibile pensare a 8/10.
In altre parti del mondo con 4 pericolanti in mare sarebbero intervenute 2 rescue board manovrate da 1 lifeguard ciascuna monitorate da un coordinatore sulla riva.
Il salvataggio sarebbe stato chiuso molto probabilmente in meno di 5 minuti.
Questa operazione di analisi degli accadimenti tecnici, anche più dettagliata, che compongono un salvataggio si chiama debriefing ed è fondamentale per capire cosa è andato bene, cosa è andato storto, cosa si può migliorare, cosa non deve ripetersi. Raramente viene fatta nel mondo del Salvataggio in Italia così come raramente viene compilata la scheda rilevazione incidenti.