Correva l’anno 2016 e per alcuni mesi balenò la notizia di una riforma del sistema brevetti del bagnino di salvataggio.
Una riforma che non comportava grossi cambiamenti per i bagnini di salvataggio ma che andava ad incidere soprattutto nell’organizzazione del “sistema brevetto” ridistribuendo le funzioni fra Associazioni di Salvataggio e Capitaneria di Porto.
La riforma non è stata mai attuata ma destò una grande riflessione nel mondo del salvataggio. Anche noi di Rescue Italia ne parlammo a lungo sulla nostre pagine con confronti sui socials e dando dato vita ad una indagine sul salvataggio a cui hanno partecipato più di 180 bagnini di tutta Italia.
In molti hanno avanzato proposte per innovare/migliorare il sistema attuale.
Le riassumiamo in questi paragrafi:
- obbligo di certificato di idoneità fisica sportiva. Quello del bagnino è un lavoro che richiede picchi di intensità motoria e si sono già verificati casi di infarto fra i bagnini per cui il certificato di sana e robusta costituzione e/o simili non hanno una grossa valenza al fine di garantire la salute dell’operatore.
- introdurre rescue board e rescue sup con prova per i brevettati “mare e lago”.
- obbligo della presenza di un ente terzo esaminatore ( Capitaneria di Porto) alle prove in piscina anche per i brevetti “Piscina”.
- introdurre la barella spinale e idoneità all’utilizzo.
- obbligo di dotare gli assistenti bagnanti con cintura/giubbottino gonfiabile per garantirne la sicurezza durante il servizio.
Per quanto riguarda il rinnovo del brevetto:
- deve essere annuale;
- certificato di idoneità fisica sportiva (annuale);
- superamento annuale di una prova fisica in piscina;
- partecipazione annuale obbligatoria al corso/retraining BLS e prova su manichino da superare con successo.
Per alcuni bagnini queste proposte possono sembrare una follia ma sono la normalità in moltissimi paesi come USA, Gran Bretagna, Australia…
Quello del bagnino è un lavoro fisico, il brevetto non è il lascia-passare ad un lavoro ma lo strumento che attesta il rispetto di standard che devono essere mantenuti nel tempo. Trovarsi a fare un salvataggio e non essere in condizioni fisiche adeguate può portare al decesso del pericolante e del bagnino stesso oppure a una denuncia.
Insomma, il nostro è un lavoro serio con grandi responsabilità, e queste proposte base vanno nell’ottica di renderlo ancora più professionale.