George Freeth

La leggenda del salvataggio

George Douglas Freeth Jr. rappresenta una figura mitica nel panorama del salvataggio acquatico. Ne è, insieme a Duke, uno dei padri fondatori. Per l’approccio, la capacità di insegnamento ed innovazione possiamo affermare senza dubbio il fondatore del salvataggio moderno. Un uomo che ha lasciato tanto ed una figura di grande attualità, non soltanto per essere morto a causa dell’Influenza Spagnola, la pandemia che colpì il mondo intorno al 1918, ma per la capacità di innovare e creare un sistema di salvataggio
Oggi, qualsiasi bagnino di salvataggio riconoscerebbe le abilità insegnate da Freeth: il nuoto di salvataggio, la tecnica per far uscire in mare la barca di salvataggio attraverso grandi onde, come remare una tavola di salvataggio (rescue board). E’ stato il primo a mostrare come riconoscere ed uscire dalle rip current – andando contro il pensiero dell’epoca che credeva che quel tipo di correnti spingessero i nuotatori sott’acqua. Gli studenti di Freeth appresero la corsa sulla sabbia, il nuoto nell’oceano, il paddle boarding e il surf per mantenersi in forma e si sono allenati con le più recenti tecniche di rianimazione. Nel giro di pochi anni lui ed i suoi allievi cambiarono completamente lo scenario del soccorso acquatico negli USA e nel resto del mondo.

Ma prima di arrivare alle conclusioni, calma e torniamo indietro nel tempo per seguire la storia di questo incredibile WATER MAN!

Freeth nacque a Honolulu, nelle Hawaii nel 1883, sua madre era in parte hawaiana mentre suo padre, George Freeth Sr., era un capitano della marina mercantile irlandese. 
 
Durante una vacanza alle Hawaii, l’industriale Henry Huntington, vide Freeth fare surf e presto lo portò a Redondo Beach, in California, nel 1907 come attrazione che mostrava “l’uomo che camminava sull’acqua“. All’epoca il cinema non aveva ancora preso piede e gli spettacoli all’aperto avano moltissimi spettatori. 
Freeth raggiunse la California al momento giusto. Le località balneari di Redondo e Venice Beach stavano sorgendo come funghi dopo una giornata di pioggia estiva. Le spiagge ed il surf stavano diventando un’elemento di forte attrazione per visitatori e potenziali residenti. Il turismo costiero non è sempre esistito ed inizia a prendere piedi in quegli anni, come in Europa così in USA.
Sebbene le piscine offrissero attività ricreative in acqua, l’oceano era molto più allettante per molti bagnanti, in particolar modo gli adolescenti. Ma il mare era un pericolo. All’epoca molti genitori rinunciavano all’acquisto di una casa sulla costa per la paura che i figli andassero a nuotare in mare!  Ed in quel tratto il mare non scherza, acque così pericolose che persino i nuotatori esperti annegavano ad un ritmo allarmante lungo le rive della baia di Santa Monica.
Dal punto di vista della sicurezza acquatica la situazione era a zero e pressoché tragica.
Il 28 maggio 1907, nacque la Venice Lifesaving Crew si formò con ventotto uomini che offrivano in modo volontario i loro servizi. Purtroppo, solo poche settimane dopo mentre l’equipaggio dei neofiti si esercitava, un’ondata rovesciò il piccolo dory (imbarcazione di legno utilizzata per i salvataggi) in addestramento ed il bagnino volontario Charles Watson annegò di fronte ai suoi sbalorditi compagni di equipaggio. Una vicenda di cui parlarono i giornali e che sconvolse l’opinione pubblica.
Erano già annegati due pescatori, pochi giorni prima, ed i giornali “The Herald Examiner” e  “The Daily Outlook” scrissero editoriali condannando la mancanza di attrezzature per il salvataggio e addestramento per i bagnini di salvataggio.
A Santa Monica c’era un problema e se ne cominciava a parlare.  Un problema che come ricordato era anche un freno allo sviluppo delle attività costiere. 
L’arrivo di Freeth nel maggio di quell’anno fu essenzialmente la soluzione. Si esibiva in dimostrazioni di surf due volte al giorno a Redondo, portando le folle di Los Angeles a vedere da soli “Hawaiian Wonder”. A Venice Beach non solo surfava, ma formava anche una squadra di bagnini volontari. Gli ex studenti di questo gruppo avrebbero continuato a sviluppare i servizi di salvataggio della contea di Los Angeles, Long Beach e San Diego.
Nel maggio del 1918, dopo un disastro in cui erano annegate 13 persone, Freeth fu assunto come capo bagnino per Ocean Beach, California. Lui e il suo team hanno passato un’estate di successi: non si registrò nessun altro annegamento nell’area, che anche allora era famosa per le sue forti rip current.
Freeth morì all’età di 35 anni a causa della pandemia di influenza globale nel 1919 mentre viveva e lavorava a San Diego. Alla sua morte, fu sepolto nel cimitero di Oahu in una tomba con suo fratello A.R. Freeth.
Nel 1910, Freeth aveva ricevuto la medaglia d’oro per il salvataggio per aver salvato sette pescatori al largo di Venice Beach durante una tempesta invernale nel dicembre 1908. 
Il 7 agosto 2008, è stato riferito che un busto in bronzo di Freeth è stato rubato dal molo di Redondo Beach dove era esposto. La polizia in quel momento non aveva indizi, ma sospettava che il busto fosse stato rubato per essere venduto per la ferraglia a causa del suo contenuto di rame.  Il 7 novembre 2010, il busto di George Freeth è stato sostituito a Redondo Beach, in California.
 

Il maggiore impatto di Freeth sulla California, tuttavia, rimane il suo ruolo strumentale nel rivoluzionare la professione del soccorso acquatico. Prima del suo arrivo, i pochi lifeguards avevano un’impostazione che derivava dal mondo della navigazione, della marina militar e mercantile. Perciò utilizzavano strumentazioni tipiche di quel mondo come le scialuppe, il dory, ed altre imbarcazioni simili esponendosi agli impatti incredibili con le onde quando uscivano dalla spiaggia. Freeth introdusse una visione completamente diversa. Quella del surf, di chi è abituato a dover fronteggiare le onde e le correnti. Uno dei suoi principi era l’importanza di un’azione rapida per effettuare i soccorsi. Altrettanto importante, e come eredità duratura, molti dei giovani nuotatori sotto la sua guida sono diventati il ​​futuro nucleo dei servizi di bagnino oceanico di oggi in California. A seguito delle innovazioni di Freeth e degli standard da lui stabiliti, gli annegamenti su moderne spiagge sorvegliate in California sono diventati estremamente rari.
Soltanto una malattia terribile poteva fermare la passione di questo uomo incredibile alla cui memoria, abbiamo visto, è stata dedicata una statua ed un documentario.
Ma la sua eredità, il suo lasciato, va ben oltre un busto in cima ad un pontile e  può essere vista su ogni spiaggia dove c’è un lifeguard addestrato pronto a sfidare il mare per mettere in salvo un essere umano.
Grazie George!