Gli assistenti bagnanti non sono baby sitter

E’ un tema sempre molto caldo durante la stagione estiva e che ogni anno, nonostante le proteste e gli incidenti, puntualmente si ripete: gli assistenti bagnanti non sono babysitter.

Le proteste dei bagnini riminesi portarono anche a minacciare i genitori che abbandonavano i figli di denuncia. Viene invocato l’articolo 591 del Codice Penale, abbandono di minore.

Lo abbiamo ripetuto spesso sulle pagine di Rescue Italia, i bambini non possono essere lasciati a loro stessi e la percentuale di incidenti che li riguarda è altissima, soprattutto in piscina.

Ecco come tratta l’argomento la Royal Lifesaving Society Australia.

 Chi annega nelle piscine pubbliche?
Un un quarto degli annegamenti nelle piscine pubbliche sono bambini di età inferiore ai cinque anni.
Perché i decessi per annegamento si verificano nelle piscine pubbliche?
Molte persone credono erroneamente che una volta entrati nella struttura della piscina, la responsabilità per la sicurezza del loro bambino è trasferita all’assistente bagnanti. Non è così. I bagnini non sono babysitter. Ogni genitore /il tutore è responsabile della sicurezza del proprio figlio.
Qual è il ruolo di un bagnino del pool?
 Il ruolo del bagnino in una struttura come una piscina è la supervisione della sicurezza generale della struttura e garantire a tutti i clienti la possibilità di godersi in sicurezza il proprio tempo. La responsabilità di un bagnino è verso tutti i bagnanti allo stesso modo. Non possono costantemente sorvegliare un singolo bambino. I bagnini non sono babysitter!
 Che cos’è la supervisione attiva?
La supervisione attiva significa focalizzare tutta la tua attenzione sui tuoi figli per tutto il tempo, quando sono dentro o intorno all’acqua. Devi essere a portata di mano, interagendo con il bambino ed essere pronti ad entrare in acqua in caso di emergenza. L’età del bambino determina il livello di supervisione richiesta.

La checklist per la sicurezza dei bambini in piscina

Bambino  fra 0 e 5 anni deve essere costantemente supervisionato dal genitore (o tutore) alla distanza non superiore di un braccio

Bambino fra i 6 e 10 anni deve essere costante mente supervisionato dal genitore (o tutore) che deve essere pronto, se il caso lo richiede, a bagnarsi per recuperare il bambino;

Bambino di età compresa tra 11 e 14 anni deve essere controllato andando periodicamente a verificare dove si trova, sia in acqua o nelle vicinanze.