Come organizzare la sicurezza acquatica ad una competizione surf

La sicurezza acquatica di una gara di surf rappresenta uno scenario totalmente diverso rispetto alla tradizionale sorveglianza alla balneazione costiera per cui è preparato ed abituato l’assistente bagnanti italiano.

Richiede analisi, strumenti ed una preparazione ad hoc.

Con un rescue team abbiamo avuto modo di assicurare la sorveglianza acquatica del Nimbus SURF Hero organizzato dallo storico surf club NIMBUS. Non una semplice gara ma una tappa del campionato FISW per le categorie shortboard Under 12, Under 14, Under 16 ed Under 18.

La competizione si sarebbe dovuta tenere a settembre/ottobre ma a causa dell’assenza di onde è stata rimandata fino a trovare compimento con la bella swell di dicembre. Una swell accompagnata da temperature polari.

Una gara del genere come tutte le competizioni acquatiche deve avere l’OK del Comando locale della Capitaneria di Porto che emette specifica Ordinanza nella quale restringe lo spazio acqueo richiesto al solo uso competitivo ovvero in acqua, durante lo svolgimento della gara, possono stare soltanto gli atleti ed impone precise richieste per assicurare la sicurezza acquatica degli atleti.

Anche il locale 118 deve dare il via libera alla competizione e gli organizzatori devono adempiere a specifiche richieste dell’Ente. In questo caso per esempio la presenza di un’ambulanza con medico rianimatore.

La prima cosa da fare è conoscere lo scenario nel quale si terrà la gara. In questo caso il pontile di Forte dei Marmi. Uno dei principali spot del surf italiano.

Come tutti i pontili presenta una rip (una corrente) che porta verso fuori e che viene utilizzata dai surfisti per raggiungere velocemente la break zone. Ai surfisti in gara non è consentito surfare sotto il pontile. Questa corrente può essere utilizzata anche da personale di soccorso per raggiungere agevolmente il pericolante senza dover affrontare le onde. Inoltre sotto il pontile il fondale è sufficientemente fondo (nell’ultimo terzo del pontile) per permettere al soccorritore di lanciarsi e raggiungere il pericolante.

La seconda è di essere pronti alle varie problematiche che una gara di surf può comportare. I surfisti hanno una grande acquaticità e le heat sono composte da 4/5 partecipanti quindi il pericolo di perderli di vista è zero.

Allora quali sono i pericoli principali?

Perdita dei sensi: la collisione fra più surfisti o fra surfisti e tavole può portare a perdita dei sensi. Un evento con scarsa possibilità di accadimento ma estremamente pericolo e che richiede un intervento molto rapido.

Tagli e traumi: la pinnetta della tavola e la tavola  possono provocare ferite e tagli anche profondi attenuati spesso dalla muta in neoprene. Eventi  possibili che raramente comportano la perdita di sensi del surfista e solitamente si risolvono con l’uscito del surfista dal mare in modo autonomo. In questi casi il surfista richiede un intervento di supporto sulla riva.

In base alle due variabili di sopra si organizza il servizio, i mezzi di cui si hanno bisogno ed il protocollo di azione.

Allestiamo una postazione sulla riva con un operatore dotato di rescue board, rescue can e pinne. Sfruttando la rip accanto al pontile riuscirà a raggiungere la breaking zone senza molti problemi. Pinne e rescue can perché nel caso in cui l’operatore perda la rescue board nella breaking zone riuscirà a rientrare senza problemi.

Sul pontile viene allestita la seconda postazione con rescue tube e pinne. In questo caso l’operatore del soccorso, dotato di FLOTTER, si lancia dal pontile per raggiungere agevolmente il pericolante. In questo caso, ovviamente, l’operatore deve essere addestrato a lanciarsi da un pontile.

Uno strumento utile ma non indispensabile è la presenza di jet-sky e/o gommone di soccorso. Non stiamo parlando per qualsiasi gara di surf ma per questa nello specifico. Vi sono gare di surf in cui la presenza di uno o più jet-sky con barella ed operatori rescue qualificati sono fondamentali ed imprescindibili.

Infine ma non meno importante, gli operatori del salvataggio ed il coordinatore della giuria sono messi in rete grazie all’utilizzo di radio.

Un passaggio chiave è: prima dell’inizio della gara stabilire una protocollo con la Giuria e gli atleti. Effettuare un briefing sicurezza ricordando che prima di ogni risultato sportivo viene la salute degli atleti e che se ci sono problemi in acqua ad un atleta i primi a poter intervenire sono gli altri atleti. Ed è loro obbligo farlo.

Infine, le gare di surf avvengono solitamente quando ci sono forti venti in corso, spesso accompagnati da temporali. Una gara può durare anche otto ore. Ricordatevi di tenere il vostro team sempre al caldo e riparati dalla pioggia perché se dovranno entrare in mare lo dovranno fare nelle migliori condizioni possibili!