Aiuto Bagnino! Non trovo mio figlio!

alcuni consigli pratici

“Bagnino, non trovo mio figlio!” è il disperato grido di allarme che ogni bagnino ha la (s)fortuna di sentire almeno una volta in tutta la stagione estiva. Sono cose che succedono, non allarmatevi e seguite i nostri consigli per prevenire ed affrontare al meglio situazioni come queste.

Tranquillizzate immediatamente i genitori ricordategli che sono cose che succedono e che presto lo ritroveranno come è sempre successo nei casi precedenti.

Ponete con garbo una serie di domande che vi risulteranno utili:

  • come si chiama?
  • quanti anni ha?
  • come è? (altezza, peso, colore capelli, occhi)
  • che costume indossa? (domanda fondamentale: mutandina o pantaloncino/ colore/ disegni)
  • segni particolari? è un bambino speciale?
  • sa nuotare? si avventura in mare da solo? (rassicurateli immediatamente perché voi stavate sorvegliando il mare quindi in acqua sicuramente non c’è! Ma è una domanda che va fatta per esempio se nelle vicinanze c’è una spiaggia libera non sorvegliata …  nel caso mandate immediatamente qualcuno).
  • da quanto è scomparso?

I bambini si possono perdere per le più svariate ragioni. Magari il mare è un ambiente nuovo per loro e perdere l’orientamento non è così difficile. Può succedere che cerchino le conchiglie sulla battigia e dopo pochi minuti alzano la testa e non hanno più punti di riferimento. Oppure vedono qualcosa che attira lo loro attenzione e “partono” (i giochi sulla spiaggia sono il loro “triangolo delle Bermuda”). Solitamente una volta che si sono resi conto di essersi persi i più grandi (7-12 anni) si rivolgono ad un adulto chiedendo aiuto … i più piccoli generalmente attaccano a piangere. Quindi quando vedete un bambino nel panico avvicinatevi con cautela, qualificatevi e chiedetegli se si è perso. Se non vi risponde provate a chiederglielo in inglese.

Una buona tecnica anti smarrimento è quella di dare dei braccialettini di gomma indicanti il nome dello stabilimento balneare ed il numero di telefono.

Un ottimo sistema che ha già dato i suoi frutti in più casi è la creazione di gruppi di comunicazione ad hoc con i colleghi della zona. Ottimale è inserire i colleghi da 300 metri a nord a 300 metri a sud della vostra posizone. Utilizzate radio o semplici SMS o WHATSAPP per comunicare sinteticamente i dati dello scomparso . Per esempio “Bagno Nembo /Scomparso bambino Claudio / 5 anni / capelli biondi occhi marroni/ magro/ pantaloncino rosso con Uomo Ragno/ Italiano”.

Contemporaneamente chiedete di dare comunicazione attraverso gli altoparlanti dello stabilimento e organizzate volontari (se ci sono) da mandare rispettivamente lungo la riva (nord, sud) e verso la zona d’accesso della spiaggia (dove ci sono i giochi per bambini per esempio). Il “raggio di fuga” dipende dall’età e da quanto tempo è scomparso, solitamente non supera 1 km. Se siete così fortunati da poter contare anche sulle squadre cinofile (come è successo a Montalto Marina -Viterbo) non esitate a coinvolgerle nelle operazioni.

Solitamente i bambini scelgono la direzione più semplice, ovvero quella meno fastidiosa: sole alle spalle e vento alla schiena. Concentrate le vostre ricerche di conseguenza!

Proseguite tranquillizzando i genitori dello scomparso. Solitamente situazioni del genere si risolvono entro 40 minuti. 

Se la vostra attività di ricerca non porta a risultati dopo un’ora avvertite i Vigili del Fuoco (115)Polizia Municipale e la Polizia di Stato (o Carabinieri); per conoscenza avvertite anche la locale Capitaneria di Porto ma precisate che escludete che il bambino sia disperso in mare. Tenete a mente che siete di fronte alla scomparsa di un bambino per perdita dell’orientamento in un territorio abitato, non c’è una calamità in corso quindi non aspettatevi l’arrivo massiccio di personale in divisa.

Una volta ritrovato il bambino provvedete ad avvertire i colleghi e le autorità. In poche parole tutti coloro che avete allertato onde evitare che continuino le ricerche.